Con l’avvento della Settima Arte è cambiato anche il modo di raccontare storie e di trovare analogie tra la realtà circostante e l’essere interiore che accomuna ogni individuo appartenente a un genere umano. Per ricordarsi di sé e dare un senso alla propria vita, l’uomo ha sempre narrato di luoghi e persone esotici e sconosciuti. Prima attorno ad un fuoco, poi nelle piazze e nei teatri e, alla fine, radunandosi davanti al grande o al piccolo schermo. Il film non è altro che l’animazione di una storia, un modo per svagarsi, per riflettere o per vivere una vita diversa da quella che stiamo vivendo.
Sognare un film può avere diversi significati e tutto dipende dalle percezioni provate dal sognatore nel corso della visione onirica. Fondamentalmente il cervello mette insieme i ricordi, i desideri, le speranze e i dispiaceri accumulati dal sognatore nel corso della giornata o anche di tutta una vita. Inconsciamente sta raccogliendo e ordinando in una sequenza ordinata i momenti salienti, quelli che hanno modellato e costruito la sua personalità. Vederli attraverso un film è un tentativo del dormiente di razionalizzare la sua interiorità, di fare il punto della situazione. È come se il soggetto cercasse di creare un quadro, modificabile, generale facendosi, contemporaneamente, regista, interprete e spettatore di sé stesso.
Il numero del film è il 65 e, a seconda del genere a cui si riferisce, un film comico ha il 54, un giallo o poliziesco al 14, risalente al muto o comunque privo di sonoro al 90. Un film western corrisponde al 13, a colori al 47, romantico o, in generale, a sfondo amoroso al 17, d’azione o d’avventura al 90, di fantascienza al 18 e al 62 se è un film di guerra. Per quest’ultima tipologia, potrebbe essere utile leggere anche il post intitolato Sognare un esercito.