Il 48, morto che parla; il 77, le gambe delle donne; il 25, il Natale; il 90, la paura. E, ancora, il 33, gli anni di Cristo. Le origini della smorfia napoletana sono, ancora oggi, avvolte nel mistero. Possiamo definirla come una sorta di dizionario in cui a ciascun vocabolo (persona, oggetto, azione, situazione, ecc.) corrisponde un numero da giocare al Lotto. L’origine del termine è incerta, ma la spiegazione più frequente è che sia legata al nome di Morfeo, il dio del sonno nell’antica Grecia, in quanto è d’uso tradurre in “giocata” la descrizione di un sogno (ma a volte anche situazioni reali che hanno attratto l’attenzione popolare). La smorfia è tradizionalmente legata alla città di Napoli, che ha una lunga tradizione nei confronti del gioco del lotto, ma esiste un gran numero di smorfie locali legate ad altre città e tradizioni italiane.
La teoria più accreditata attribuisce le sue origini alla cabala ebraica – detta anche qabbaláh, kabbalah o cabbala, che in ebraico significa dottrina ricevuta, tradizione – secondo la quale nella Bibbia qualsiasi parola, lettera o segno hanno un significato nascosto. La cabala utilizza la numerologia, o meglio, ad ogni nome associa un numero e ad ogni numero un significato metafisico.
Secondo i dati più recenti e le ultime statistiche, le interpretazioni della Smorfia Napoletana riguardanti l’estrazione del Lotto di martedì 30 agosto 2022 ad esempio partono dall’unico numero estratto su ben quattro ruote diverse, il 30: rappresenta “Le palle del Tenente” intese come le pallottole dell’arma di ordinanza, che possono stare a significare la voglia di centrare un obiettivo che si ritiene alla portata.
Uscito su tre ruote diverse, l’1 rappresenta “l’Italia”, riferimento alla casa e alle proprie origini oltre che al senso patriottico. Il numero 10, quarto a uscire a Cagliari e Milano, rappresenta “I fagioli”, simbolo di fertilità, ma anche di possibile aumento delle preoccupazioni.
Quali sono i simboli? 45 simboli, i nomi associati ai numeri estratti e il loro significato: scopriteli (per un approfondimento su simboli e Smorfia Napoletana guardate queste tabelle).
La smorfia napoletana è una specie di versione grottesca e satirica della cabala, a mero uso dei popolani che, in base ad esperienze oniriche e fatti non ordinari del vissuto quotidiano, ricavano i numeri da 1 a 90 da giocare al Lotto e all’Enalotto. Un’altra ipotesi esterna all’Ebraismo, riconduce la Cabala e quindi la Smorfia al matematico e filosofo greco Pitagora di Samo (588-500 a.C.) e alla sua scuola numerologica di Crotone. Certo è che associare immagini, eventi o elementi comuni a numeri è un’usanza molto antica.
Sognare, interpretare e quindi associare un numero compreso tra 1 e 90 è un’abitudine diffusa tra i giocatori del lotto. Una pratica che ha una lunga tradizione e di cui se ne trovano riferimenti in tutta la cultura partenopea: dal teatro del grande Eduardo De Filippo ai famosi sketch di Massimo Troisi – che chiamò il suo trio di cabarettisti, formato con Lello Arena ed Enzo Decaro, proprio La Smorfia -, fino ai film di Totò, dove celebre è la scena di Totò e Peppino divisi a Berlino (1961), in cui la zia monaca suggeriva i numeri da giocare, mentre un giudice per accertarsi che Antonio La Puzza fosse veramente napoletano, lo interroga sulla Smorfia.