Efesto o Vulcano è il dio del fuoco, della metallurgia e della scultura. La storia narra che a causa della sua bruttezza fu gettato dall’Olimpo ancora neonato dai suoi genitori, Zeus e Era. Nonostante la bruttezza esteriore e il proverbiale cattivo carattere, Efesto divenne il fabbro degli dei e il suo lavoro, ritenuto perfetto e magnifico, decantato in ogni angolo della Terra. Il dio ha a che fare con da fuoco perennemente acceso. La fiamma sacra è continuamente sorvegliata da cani, fedeli compagni del fabbro, capaci di valutare la bontà o la cattiveria presente nell’anima delle persone. Per queste caratteristiche, il fabbro rappresenta una figura passionale dotata di poteri occulti.
Sognare un fabbro è come porsi di fronte alla nostra personalità più recondita e alla naturale, primitiva passione che la determina. Può sembrare una prospettiva positiva ma non è così. È molto probabile che il dormiente sia preda dei suoi istinti più bassi e che faccia fatica a controllarli, un fuoco lo brucia dall’interno e lo rende insicuro e con scarsa autostima nel mondo esterno. Nel Vicino Oriente questo tipo di sogno prevede per chi lo fa un periodo di malattia caratterizzato da una febbre molto alta. Se è una donna a sognare il fabbro vuol dire che presto incontrerà un uomo di notevole forza fisica e con il quale si instaurerà una relazione amorosa. La positività o meno di tale incontro onirico con l’artigiano in grado di padroneggiare le fiamme e i metalli dipende dalle sentinelle interiori del sognatore, in questo caso idealmente rappresentate dai cani-custode di Efesto. Al fabbro corrisponde il numero 53 al quale vengono simbolicamente associati i fallimenti e gli insuccessi professionali e sentimentali. Se il fabbro appare stanco, poco propenso a svolgere le sue mansioni con il solito vigore, il numero associato è il 41. Se invece sta lavorando senza particolari difficoltà è in pieno atto creativo e questo momento è indiscutibilmente associato al 3. Infine, un fabbro avanti con gli anni è identificato con il 48.