In Pinocchio è Turchina, in Cenerentola è Smemorina, in Peter Pan è Campanellino e la Bella Addormentata ne ha addirittura tre, Flora, Fauna e Serena. È la fata, la creatura magica che più affascina l’immaginario infantile per le sue caratteristiche amorevoli e rassicuranti, caratteristiche che la portano ad essere associata all’affetto materno. Naturalmente, la mamma è sempre la mamma. Anche i nomi hanno un che di significativo. Turchina rimanda al colore del cielo e alla serenità contemplativa che essa emana, Smemorina rimanda alla fantasia dei bambini, spesso dimenticata con il raggiungimento dell’età adulta. Il suono di Campanellino conforta e guida mentre Flora, Fauna e Serena ricordano che la fata è intimamente collegata al ciclo naturale. È qui che essa trae i suoi poteri magici.
Nelle fiabe la fata ha il compito di aiutare il protagonista a realizzare i suoi desideri e svolge un ruolo guida nella naturale trasformazione che avviene quando si passa dall’infanzia al mondo adulto. Anche se ce ne sono delle versioni negative, basti pensare alla fata Morgana nelle avventure anglosassoni di re Artù, sognare una fata non prevede alcun ribaltamento di significato. Il suo prezioso aiuto che permette il lieto fine delle fiabe più amate e conosciute vale anche per il mondo onirico. I desideri del sognatore verranno prontamente esauditi. Secondo la Smorfia Napoletana, la fata viene associata al numero 9, simbolo della rinascita e del rinnovamento. A una fata benigna corrisponde l’81 mentre alla fata maligna viene affidato il 41. La fata bianca ha il 28, quella rossa il 57 e quella turchina il 12. Se vedete una fata mentre sta per porgere un bacio il 70, se vi sta rimproverando l’80 e, se la vedete pronta a formulare un incantesimo con tanto di bacchetta, il 21. Per ultimo ma non meno importante, il numero della fiaba è il 62.