Sognare una foca

Sognare una focaBuffa e goffa sulla terraferma, la foca, quando si trova nel suo elemento naturale, cioè l’acqua, si muove con sinuosa e consumata eleganza. Se su un elemento pare maldestra e vulnerabile nell’altro, questo delizioso animale è completamente a suo agio e sembra possedere una sicurezza impossibile da minare. L’associazione del diverso comportamento della foca, in base all’elemento naturale con il quale entra in contatto, con il contrasto che vige tra quotidianità e mondo onirico sorge spontanea. I due mondi non sono separati e l’animale, anche se in modi diversi, è in grado ad accedere ad entrambi.

Sognare una foca equivale, per il sognatore a vedere e rivelare se stesso nella sua forma più intima e primitiva. Soprattutto per le donne, la valenza di tale sogno è particolarmente significativa. In parecchie leggende e storie della mitologia nordica identificano la foca come una fanciulla eterea, non appartenente al mondo umano. Per questo, come significato fondamentale, la foca rappresenta l’anima, l’essenza più pura della donna. Quando l’animale si immerge nell’acqua, la sognatrice sta inconsciamente purificando la sua anima, come la sacerdotessa di Delfi si purificava prima del rito divinatorio. La sognatrice è consapevole di sé ma, se vede che la foca viene uccisa significa che sulla terraferma, ovvero, nella realtà sta vivendo un periodo particolarmente frustrante che le impedisce di esprimersi liberamente, rendendola infelice.

Se invece è la sognatrice stessa a uccidere o a ferire la foca, probabilmente sta progettando di arrecare danno a qualcuno vicino a lei. Al riguardo però l’oggetto sulla quale il soggetto canalizza la sua rabbia non ha alcuna colpa. Il numero della foca è il 7, simbolo di congiunzione tra il reale e l’onirico. Sognare una foca morta equivale a calcolare il 38, se invece la si vede giocare all’85 e, infine, se ci si sofferma incantati mentre esegue le sue evoluzioni in acqua, il sognatore deve appuntarsi il numero 18, un numero che indica il corretto rapporto che dovrebbe esistere tra l’individuo e la collettività.

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